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La roggia di Fabbrica Durini

La Roggia di Fabbrica Durini nasce proprio nel PLIS, partendo dal lavatoio della frazione e dal dilavamento dei prati che formano lo stagno del Zoc del Peric. Quando questa zona era completamente agricola l’area umida era molto più ristretta e i campi molto più estesi. La parte più bassa veniva usata come marcita, ma il resto doveva rimanere più asciutto ed essere utilizzato per la falciatura, e ricavarne fieno, o essere coltivato. Per questo venivano fatti dei buchi nel terreno in cui venivano conficcate delle botti, che avevano l’obiettivo di captare l’acqua di falda. Finita quasi del tutto l’attività contadina questi punti di captazione sono stati abbandonati e l’area umida si è allargata. La costruzione dei capannoni e il conseguente enorme riporto di terra ha infine completato il quadro creando un ostacolo al deflusso dell’acqua. Siamo così arrivati alla situazione attuale, con una zona umida sempre più estesa e meno definita, con le canne che hanno sostituito i prati  più bassi e la crescita di alberi dove la natura si è ripresa lo spazio che gli uomini le avevano sottratto. Purtroppo a stretto contatto c’è il proliferare di fabbriche, che provoca una dicotomia veramente brutale.  Anche la roggia ha avuto il corso stravolto, divisa in due da un terrapieno costruito per realizzare un riempimento di terra poco più a monte (vedi foto in alto). Si riunifica dopo qualche centinaio di metri  tramite un condotto che passa sotto il terrapieno.

 Attraversa, qualche centinaio di metri più a valle, la provinciale Como-Bergamo, passando sotto il Ponte delle Pioppette (Ul punt di Pubiètt). Da lì per un tratto ha un aspetto quasi naturale (come si vede nella foto sopra), quando non è funestata da scarichi che ne cambiano radicalmente colore e odore. Proseguendo il cammino  prende  il nome della frazione Cavolto quando la attraversa.  Passa poi  sotto la provinciale Vallassina e le ferrovie Como-Lecco (Punt de l’aqua fresca) e Milano-Asso (Punt de Chinètt). Forma quindi i due laghetti di Cava di Baggero e sfocia poco oltre  nel Lambro.